Se sei un medico o un infermiere dipendente delle aziende ospedaliere, la cessione del quinto dello stipendio è sicuramente il prestito che fa per te. Sono diverse le opportunità per ottenere liquidità per il personale sanitario, ma la cessione del quinto si rivela il rimedio ottimale per tempi, tassi di interesse per medici e modalità di acquisizione. In questo articolo andremo proprio ad analizzare come ottenere questo tipo di finanziamento e come fare per richiederlo.
Indice
Cessione del quinto per medici: chi può richiederlo
Come avviene per la cessione del quinto “tradizionale”, anche nel caso di cessione del quinto per medici e infermieri possono accedervi solo categorie specifiche. Questo tipo di finanziamento, infatti, è riservato solo a dipendenti e pensionati e, pertanto, sono esclusi dalla cessione del quinto tutti gli infermieri, i dottori o il personale sanitario che lavora unicamente come libero professionista o partita iva.
La cessione del quinto può, quindi, essere richiesto da:
- Medici di base di Azienda Sanitaria Locale;
- medici di famiglia e Pediatri iscritti ENPAM;
- psicologi iscritti ENPAP;
- farmacisti iscritti Enpav;
- biologi iscritti ENPAB;
- veterinari iscritti ENPAV;
Cessione del quinto per personale sanitario: come funziona
Con la “formula” cessione del quinto dello stipendio o della pensione si intende un prestito o un finanziamento a tasso fisso che prevede la restituzione dell’importo richiesto mediante trattenuta mensile direttamente dallo stipendio/pensione per cifre non superiori appunto ad un quinto dello stesso. La cessione del quinto è considerato un prestito inclusivo, in quanto vi possono accedere anche coloro che hanno avuto in passato difficoltà nei pagamenti o problematiche finanziarie.
A determinare l’importo del finanziamento della cessione del quinto dello stipendio o della pensione è proprio la cifra stessa percepita dallo stipendio o dalla pensione.
A differenza dei prestiti personali, infatti, nella cessione del quinto la rata dipende dall’ammontare del proprio stipendio/pensione fino ad un importo massimo pari a un quinto della retribuzione/pensione (20% del percepito netto). E’ possibile ottenere cifre superiori, arrivando così al 40% attraverso la delega di pagamento o doppio quinto.
Come per tutti I prestiti, la richiesta di cessione del quinto per medici deve essere accompagnata da una serie di documenti ben precisi ovvero:
- Documento di riconoscimento valido;
- codice fiscale o Tessera sanitaria;
- due cedolini emolumenti recenti;
- Ultimo C.U.;
- modello Unico Professionista.
Cessione del quinto per personale sanitario: caratteristiche
La cessione del quinto dello stipendio per il personale sanitario si rivela una soluzione flessibile e attenta alla capacità reddituale del richiedente. Essendo un prestito non finalizzato, consente infatti di scegliere liberamente la destinazione della cifra. La sua principale caratteristica rimane la sostenibilità, grazie a una rata costante mai superiore al quinto dello stipendio netto.
Ecco gli altri punti di forza di questa soluzione:
- Possibilità di richiedere una somma compresa tra 5.000 e 75.000 euro;
- Tasso fisso per tutta la durata del piano di ammortamento;
- Possibilità di dilazionare il rimborso scegliendo un piano della durata massima di 120 mesi, il che consente di modulare notevolmente la rata mensile;
- Accessibilità anche da parte di protestati e cattivi pagatori;
- Possibilità di rinnovo a patto che siano trascorsi almeno i due quinti della durata del piano di ammortamento. Prendendo come esempio il prestito decennale, il rinnovo può essere richiesto dopo quattro anni.
Se la cessione del quinto dura meno di cinque anni, si può procedere con la richiesta di rinnovo già dopo pochi mesi a condizione che si rinnovi con un prestito decennale e che sia la prima operazione di questo tipo.
Prestito per medici e infermieri e assicurazione obbligatoria
Anche per queste categorie professionali per richiedere e ottenere la cessione del quinto dello stipendio è necessario stipulare un’assicurazione obbligatoria. Inoltre, affinchè la pratica risulti efficace, la cessione del quinto deve essere notificata al datore di lavoro o all’ente previdenziale. In questa fase intervengono quindi soggetti esterni ovvero la compagnia assicuratrice che deve emettere le polizze e il datore di lavoro o ente previdenziale che riceve la notifica e che deve poi prenderla in carico, evaderla ed inviare il benestare. Le polizze vengono generalmente rilasciate entro un paio di giorni, per quanto riguarda invece il benestare, ogni amministrazione ha le sue tempistiche per il rilascio.
E’ possibile richiede un acconto una volta ottenuto il nulla osta per l’erogazione del finanziamento.
Cessione del quinto per medici: è possibile interrompere o rinegoziare?
E’ possibile interrompere il pagamento sempre estinguendo anticipatamente o rinegoziare l’erogazione della cessione del quinto dello stipendio solo dopo aver provveduto a completare almeno il 40% del piano di rimborso del prestito in corso; in questo modo si potrà fermare il prestito estinguendolo prima con recupero degli interessi futuri oppure rinegoziarlo con la possibilità di rivedere le condizioni e la rata e ottenere liquidità aggiuntiva.
Se, ad esempio, il piano di ammortamento ha una durata di 120 mesi, sarà possibile rinnovarlo solo una volta trascorsi 48 mesi. Qualora la cessione del quinto non sia sufficiente a fronte di altre necessità, è possibile richiedere la delega di pagamento o doppio quinto, una seconda rata addebitabile sul cedolino che permette di poter organizzare un piano di rimborso tramite un aggiuntivo 20% delle proprie competenze nette mensili.
Se il piano d’ammortamento è inferiore a 60 mesi si può sempre rivedere la cessione in corso portandola a 120 mesi, ovvero una durata doppia rispetto al piano originario.